Se Gustav non fosse un musicista sarebbe sicuramente un Copywriter, o uno scrittore di fiabe per bambini perchè il modo in cui scrive è irresistibile.
Dopo averci chiaccherato un po' ho scoperto una lista di cose interessanti su di lui:
ama suonare il Banjo, adora i pic nic sui tetti ma è da molto tempo che non ne fa uno, porta le bretelle quasi sempre e ha una spiccata ironia inglese sebbene sia svedese.
Il progetto musicale si chiama Shotgun language, un progetto tutto lo-fi home recording registrato con combinazioni di cavi improbabili, registratori di nastri trovati in garage e un pò di editing alla fine di tutto.
Jhonny Electric è il primo e per ora unico vinile firmato Shotgun Language, è un 7 pollici e la scelta del supporto ci fà già capire tante cose su di lui, Gustav mi svela però, di avere una montagna di registrazioni lo-fi da sistemare e il prossimo progetto è un album di 18 pezzi registrati su Tape che avrà anche una versione digitale.
I titoli delle canzoni confermano la sua attitudine da pubblicitario, gli faccio notare questa cosa e mi spiega che è tutta una questione di titoli azzeccati, che la buona musica non è nulla senza un buon titolo (e senza bretelle).
Il suo inglese fluent and funny mi fà riflettere sulle differenze di apprendimento linguistico tra noi e il nord Europa...ma questa è tutta un'altra storia.
Il suo migliore amico dice che Shotgun Language somiglia tanto ai Dire Straits sotto acidi, suo padre invece che la sua voce somiglia a quella di John Lennon, lui è convinto che sia come ascoltare qualcosa trovato sul fondo di un lago o stipato sotto a un cesto delle occasioni sommerso da un'infinità di altre cassette impolverate, o comunque come qualcosa che le nostre mamme un tempo hanno amato ascoltare, quando erano ancora giovani tipo...Donovan e Mott the Hoople.
A me ricorda tanto un buon vecchio film, le chitarre retrò non possono che ricordarmi un pò di rockabilly e l'home recording fa diventare tutto più "rude boy" anche se in realtà Gustav è magro, alto e bello come il sole.
Insomma, la vediamo tutti in modo diverso una cosa però è certa: sono ufficialmente una groupie a distanza.
Alessandra T.
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